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Best Stage 2014: guida per aspiranti stagisti.

Molti di voi di sicuro conosceranno la nota testata giornalistica online che da anni segue con attenzione la situazione degli stage e del lavoro per i giovani in Italia. Stiamo parlando della Repubblica degli Stagisti (RdS), che ha presentato nei giorni scorsi il suo “Best stage 2014”, ovvero una guida per aspiranti stagisti, che possa far conoscere ai giovani in procinto di iniziare un tirocinio:

  • i propri diritti e doveri;
  • la normativa adottata Regione per Regione tra il 2012 e l’inizio del 2014;
  • l’elenco delle 28 aziende più virtuose nei confronti dei propri giovani stagisti.

Il motivo di questa guida? Lo spiega Eleonora Voltolina, ideatrice e fondatrice del sito:

“Abbiamo deciso di creare questo nuovo strumento scaricabile online perché dal 2013 sono cambiate le normative in merito agli stage e i ragazzi si sono ritrovati in confusione. La guida ha lo scopo, quindi, di mettere un punto sulla situazione regione per regione. Pensiamo a Best Stage 2014 come a una bussola da mettere in mano a quella parte di 9 milioni che ancora non ha un lavoro, per avere un metro di giudizio valido per valutare le offerte del mercato ed essere pronti ad affrontare il difficile mondo del lavoro di oggi”.

Guida allo stage 2014

Alla luce di quanto esposto, Best Stage 2014 è anche un modo per sottolineare in un momento critico come questo che una gestione delle risorse umane che garantisce buone opportunità porta a molteplici vantaggi: benefici per i giovani, ma anche per le aziende.

Diciamocelo pure, lo stage è lo strumento più abusato dalle aziende in tempo di crisi e molti disoccupati, pur di impiegare il proprio tempo, fare esperienza e avere una retribuzione, talmente ridicola da non potersi neanche definire tale, sono disposti ad accettare tutto.

Secondo la Repubblica degli Stagisti ci sono due principi cardine che le aziende devono rispettare:

  • rimborso spese congruo: lo stagista ha diritto ad almeno 500 euro di rimborso spese, che significa investimento da parte dell’azienda e riconoscimento del tempo e dell’energia spesi;
  • trasparenza sui numeri: lo stagista ha diritto di conoscere tutti gli elementi utili per capire se l’esperienza è fine a se stessa o può rappresentare una possibilità di assunzione. Qual è la percentuale di assunzione al termine dello stage?

La situazione relativa ai rimborsi minimi è riassunta nel grafico seguente.

I dettagli sulle singole Regioni sono disponibili nel rapporto completo.

Stage: ecco le aziende più virtuose

La Repubblica degli Stagisti nel Best Stage 2014 illustra quali sono le aziende del proprio network, ovvero quelle più virtuose, che sposano la filosofia dei due principi sopra esposti, quindi un congruo rimborso spese e un giusto tasso di assunzione (contratti di almeno 12 mesi).

Azienda Rimborso spese e benefits Tasso di assunzione
Arval 600 euro + ticket restaurant 30%
Kellogg’s Italia 850 euro lordi per i primi 6 mesi, 950 euro lordi in caso di eventuale proroga, più buoni pasto (7 euro) 15%
Carpigiani da 300 a 500 euro per diplomati e studenti, da 500 a 700 euro per laureati, da 600 a 700 euro per stagisti con Master. Mensa aziendale gratuita 40%
Leroy Merlin 500 euro + mensa 15%
Chiesi farmaceutici 600 euro netti per i laureati, 450 euro netti per i
diplomati, 800 euro per stagisti fuori sede. Ticket restaurant per tutti
30%
Medtronic 730 euro netti + ticket restaurant (10 euro) 43%
Cloetta 500 euro netti + ticket restaurant 75%
National Instruments 750 euro al mese + buoni pasto da 6,50; accesso gratuito palestra interna 60%
Gruppo Danone 700 euro netti al mese + ticket restaurant 30%
Neomobile 600 euro netti + ticket restaurant (5,29 euro), pc laptop e cellulare 50%
Elica 500 euro al mese, mensa e palestra aziendale gratuiti (per i fuori sede casa aziendale gratuita) 30%
Gruppo Nestlé 710 euro netti – Accesso gratuito al ristorante
aziendale – Accesso al centro sportivo convenzionato – Possibilità di usufruire
delle numerose convenzioni aziendali
30%
Everis 750 euro lordi + ticket restaurant 90%
Novamont 500 euro netti per i laureati, 250 euro netti al mese per studenti delle scuole superiori. Benefits: accesso alla mensa aziendale, sauna e palestra; disponibilità di auto aziendale per motivi di lavoro e rimborso spese per trasferte 10%
Ferrero 1.000 euro netti (per chi risiede a oltre 70 km dalla sede) per rimborso spese mensile post-lauream, 750 euro netti (per chi risiede a meno di 70 km dalla
sede), più mensa aziendale.250 euro netti per gli stage curriculari, più mensa aziendale. Possibilità di accedere a palestra aziendale, navetta
40%
Philips Italia 620 euro netti per gli stagisti diplomati, 800 euro netti per i laureati. Benefit: accesso alla mensa aziendale 35%
Gruppo Infocert 500 euro netti mensili + ticket restaurant (9 euro), PC e
telefono aziendale, che aumentano a 600 euro in caso di eventuale proroga
55%
Sic servizi integrati & Consulenze 600 euro netti + ticket restaurant (valore cad. 7,50)
per i diplomati, 750 euro netti + ticket restaurant (valore cad. 7,50) per i laureati
ospita in media uno stagista all’anno
JT international Italia 500 euro lordi + mensa diplomati o studenti universitari; 600 euro lordi per laureati di primo livello; 650 euro lordi per laureati di secondo livello; 750 euro lordi per laureati con master. Altro benefit: buono pasto quotidiano (8 euro) 50%
PROGETTO ED Rimborso di 800 euro netti al mese e valutazione di un bonus finale integrativo a fronte di un MBO (Management by Objectives) 75%
PwC 800 euro al mese + ticket restaurant (5,20 euro) e PC 70%
Gruppo Reti 400 euro netti per gli stage curriculari, 700 euro lordi per gli stage extracurriculari + PC, libri di studio, rimborso abbonamento treno 82%
Sorin Group 200 euro per diplomati e studenti, 750 euro lordi per laureati, 1250 euro per fuori sede + ticket restaurant (7 euro) o mensa 38%
Tetra Pak 800 euro netti, 1.100 euro netti e palestra aziendale per gli stagisti residenti a più di 40 km dalla sede dell’azienda. Più per tutti mensa, PC, telefono e accesso alla palestra aziendale 66%
Theorema 650 euro netti nel 2013 non sono stati accolti stagisti
Valagro da 600 a 700 euro + mensa 50%
Varvel 400 euro netti per studenti delle scuole superiori o laureandi che svolgono la tesi in azienda; 800 euro netti per stagisti laureati, 950 euro netti per studenti di master. Per tutti accesso alla mensa aziendale 50%
Gruppo Wincor Nixdorf 500 euro netti al mese per laureati, 800 euro per stagisti con master, 1300 per stagisti fuori sede. Per tutti ticket restaurant (8,90 euro) 55%

Nel 2014 la Repubblica di Stagisti ha conferito 6 Awards:

  • il miglior rimborso spese;
  • il miglior tasso di assunzione al termine dello stage;
  • l’Award speciale candidati RdS;
  • il miglior utilizzo dell’apprendistato;
  • l’Award per un progetto speciale di Youth employment;
  • la miglior piccola azienda.

Ecco i risultati.

Come ottenere il rimborso delle imposte

Nel caso in cui sia il contribuente ad avere un credito nei confronti dello Stato esistono diverse procedure per ottenere il rimborso. Vediamo in breve come si genera un credito e cosa fare per ottenerlo.

All’atto del calcolo delle imposte sui redditi, il contribuente potrebbe trovarsi in una posizione creditoria nei confronti dell’erario, dovuta a maggiori imposte versate rispetto a quelle da versare. In questo caso il cittadino o la società può decidere di compensare tale eccedenza con altre imposte dovute oppure chiedere a rimborso il credito spettante. In questo secondo caso le procedure di richiesta variano in base alla tipologia di derivazione del credito.

Se il credito è generato dalla compilazione della dichiarazione dei redditi questo può essere chiesto direttamente a rimborso in dichiarazione ed inoltre è possibile anche cedere il proprio credito.

Qualora il credito derivi da maggiori imposte versate ( a causa di errore, duplicazione, mancanza dell’obbligazione tributaria, ecc.) il credito sarà esigibile attraverso una apposita istanza.

Infine qualora il credito sia generato da operazioni di liquidazione della dichiarazione dei redditi o da errori per iscrizioni a ruolo, i rimborsi saranno direttamente disposti dall’amministrazione finanziaria. Vediamo nel dettaglio quindi le varie operazioni che consentono di ottenere il rimborso del credito.

Rimborso attraverso la dichiarazione dei redditi – In questo caso il contribuente, qualora il credito vantato sia superiore ai 12 euro, potrà indicare nel rigo specifico della dichiarazione il rimborso spettante. La procedura di rimborso avviene in automatico attraverso vaglia bancario o con l’accredito in conto corrente. I contribuenti che sono anche titolari di partita iva possono beneficiare di un procedimento più celere di rimborso attraverso la presentazione di una apposita istanza (mod. G) all’agente di riscossione presso il quale è aperto il conto fiscale. Il limite massimo di richiesta non può superare i 516.456,90 euro per ogni anno solare. Per fruire di tale modalità viene richiesta una fideiussione nel caso in cui il rimborso superi i 5.164,57 euro e sia anche superiore al 10 % del totale dei versamenti effettuati nei 2 anni precedenti sul conto.

Istanza di rimborso – Nel caso in cui il credito derivi da maggiori imposte versate, il contribuente dovrà presentare istanza di rimborso in carta semplice all’ufficio delle entrate competente allegando i documenti che generano il rimborso e spiegandone i motivi. In genere l’istanza può essere presentata entro 48 mesi da quando il credito è maturato, ma vi sono disposizioni e tempi specifici per i diversi tipi di imposta.

Rimborsi d’ufficio – L’amministrazione finanziaria procede direttamente al rimborso nel caso in cui:
L’agenzia abbia commesso errori materiali o abbia iscritto a ruolo più volte lo stesso tributo;
In base alla liquidazione della dichiarazione dei redditi l’ammontare delle ritenute o dei versamenti diretti è maggiore dell’imposta dovuta. 
In questi casi l’agenzia delle entrate si attiva autonomamente per effettuare il rimborso dovuto.

Caos per i crediti da 730

Le novità che il modello 730 porta con sé quest’anno sono davvero numerosissime: talmente tante da creare anche qualche confusione tra gli operatori.

Quasi tutti i quadri sono interessati da innovazioni di varia importanza, e la stessa natura del modello 730 può dirsi stravolta a seguito della possibilità introdotta di presentare il modello (sia a credito che a debito) anche in assenza del sostituto d’imposta.

Qualche dubbio sorge inoltre con riferimento ai nuovi controlli dell’Agenzia delle Entrate sui crediti d’importo superiore a 4.000 euro.

Può essere quindi utile richiamare quelle che potranno essere, da quest’anno, le modalità di liquidazione del credito scaturente dal modello 730.

I crediti di importo inferiore a 4.000 euro

In primo luogo merita di essere ricordato come, al di sotto della soglia dei 12 euro non sia previsto alcun rimborso.

Per i crediti d’importo compreso tra i 12 e i 4.000 euro quest’anno potranno essere due le strade per il rimborso del credito:
– l’importo potrà essere erogato direttamente dal sostituto d’imposta (come negli anni passati), se il contribuente è dotato di sostituto d’imposta;
– l’importo sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate, sempre a partire dai mesi di luglio/agosto 2014, nel caso in cui il modello 730 sia presentato da un soggetto privo di sostituto d’imposta.

Crediti di importo superiore a 4.000 euro 

Se, invece, il credito è di importo superiore a 4.000 euro è necessario ricordare come la Legge di stabilità 2014 abbia introdotto la previsione di controlli preventivi, anche documentali, sulla spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia, anche determinati da eccedenze d’imposta derivanti da precedenti dichiarazioni.

Pertanto, nel caso in cui il contribuente presenti un modello 730 con un credito superiore a 4.000 sarà necessario verificare se sono accolte in dichiarazione detrazioni per carichi di famiglia (righi da 21 a 24 del mod. 730-3) o eccedenze da precedente dichiarazione (righi F3 e F4 del Mod.730).

Merita di essere ricordato che, in occasione dell’ultimo Telefisco, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito come i controlli scattino in ogni caso in cui è stato indicato un riporto di eccedenza dal precedente esercizio, a prescindere dalla circostanza che tale eccedenza sia stata generata da detrazioni per carichi familiari.
Allo stesso modo, si aggiunge, il controllo sarà previsto nei casi in cui vi siano detrazioni per carichi di famiglia, anche in assenza di riporti dall’anno precedente.

È infatti bene ricordare come, in entrambi i casi, il credito sarà rimborsato solo dopo il controllo preventivo operato dall’Agenzia delle Entrate e sarà erogato direttamente dalla stessa.
Detti controlli dovranno, in ogni caso, essere compiuti entro sei mesi dalla scadenza dei termini previsti per la trasmissione telematica dei modelli 730 (quindi, entro il mese di dicembre) e i rimborsi si lasceranno, di conseguenza, attendere.

Il contribuente non vedrà quindi più accreditati gli importi direttamente da parte del sostituto d’imposta in sede di conguaglio per assistenza fiscale, ma dovrà attendere gli importi che saranno erogati dall’Agenzia delle Entrate.

Potranno invece dormire sonni tranquilli i contribuenti che, pur avendo un credito superiore a 4.000 euro, non presentino detrazioni per carichi di famiglia o eccedenze da precedente dichiarazione.

La compensazione del credito con le altre imposte 
Da ultimo, merita di essere ricordato come, da quest’anno, i contribuenti possano utilizzare il credito risultante dalla dichiarazione 730 per pagare, oltre che l’Imu dovuta per l’anno 2014 (come già avveniva negli anni precedenti), anche le altre imposte che possono essere versate con il modello F24.

Quest’anno, dunque, mediante la compensazione nel modello F24 i contribuenti potranno versare anche le altre imposte quali ad esempio la TARI o la TASI.

Come l’anno scorso, tale scelta potrà essere effettuata compilando il ‘Quadro I’ del modello 730.

TARSU. Due anni per il rimborso

Cassazione Tributaria sentenza del 24 marzo 2014

Annullata dal Consiglio di Stato la delibera comunale, il contribuente ha due anni di tempo per chiedere il rimborso della TARSU versata in eccedenza. È quanto ha chiarito la Corte di Cassazione, Sesta Sezione Civile –T, con l’ordinanza n. 6900/14, pubblicata ieri.

Il caso. Una SAS ha intrapreso giudizio per ottenere la restituzione di quanto pagato in eccedenza a titolo di TARSU, in virtù di una delibera comunale annullata dal Consiglio di Stato. La domanda della società è stata respinta sia dal Tribunale sia dalla Corte d’appello di Napoli per intervenuta decadenza dal diritto allo sgravio del tributo, essendo la relativa istanza pervenuta all’ente locale oltre il termine di due anni dall’indebito pagamento. Da qui il ricorso ai giudici di legittimità.

Istanza di rimborso fuori tempo massimo
. Investiti dell’esame della controversia, gli Ermellini hanno confermato il verdetto dei giudici di merito.

Per la Sesta Sezione Civile – T, il ricorso della società è infondato poiché i giudici di Palazzo Spada non hanno accertato la carenza del potere impositivo del Comune, ma unicamente l’illegittimità della delibera che incrementa la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. E, invero, un siffatto genere di pronuncia di annullamento da parte del giudice amministrativo non può che dare luogo a un caso applicazione dell’articolo 75 del D.Lgs. n. 507/93 che, al terzo comma, prevede che in ipotesi di tributo “riconosciuto non dovuto” il rimborso deve essere effettuato dal Comune a seguito di espressa domanda di rimborso del contribuente, da presentarsi entro due anni dalla data di avvenuto pagamento. Contrariamente agli assunti della ricorrente, dunque, non può farsi applicazione della disciplina generale in materia di ripetizione dell’indebito, ex art. 2033 cod. civ.

Sul punto gli Ermellini ricordano (cfr. Sez. V, sentenza n. 15840/2006) che nell’ordinamento tributario vige, per la ripetizione del pagamento indebito, un regime speciale basato sull’istanza di parte, da presentare, a pena di decadenza, nel termine previsto dalle singole leggi di imposta (in specie, per i rimborsi di versamenti diretti attinenti alle imposte sui redditi, dall’articolo 38 del D.P.R. n. 602/73) o, comunque, in difetto, dalle norme sul contenzioso tributario (articolo 16, comma sesto, del D.P.R. 26 n. 636/72 e, ora, articoli 19, comma primo, lett. g), e 21, comma secondo, del D.Lgs. n. 546/92), regime che impedisce, in linea di principio, l’applicazione della disciplina prevista per l’indebito di diritto comune.

In conclusione, la Suprema Corte respinge il ricorso della società. Nulla sulle spese, stante la mancata costituzione in giudizio della parte vittoriosa.

Iban per i rimborsi alle imprese

Comunicazione tramite pec

Premessa – L’Agenzia delle Entrate sta richiedendo tramite Pec le coordinate bancarie per poter accreditare i rimborsi delle imposte sui redditi derivanti dalla deducibilità dell’Irap sul costo del lavoro (articolo 6, comma 1, decreto legge n. 185/2008) a 70.000 in maniera veloce e sicura, direttamente sul conto corrente dell’azienda.

Deducibilità Irap – 
L’articolo 2 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, ha introdotto a partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012 una deduzione analitica dalle imposte sui redditi dell’Irap afferente alle spese per il personale dipendente. La disciplina in esame integra il precedente sistema di deduzione forfetaria dell’Irap relativa alle spese per il personale e agli interessi passivi indeducibili introdotto, a partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2008, dall’articolo 6 del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modificazioni dalla Legge 28 gennaio 2009, n. 2.

Rimborso – È prevista la possibilità di ottenere il rimborso come stabilito dall’articolo 6, commi da 2 a 4 del decreto legge n. 185 del 2008 in ordine al meccanismo di deducibilità forfetaria nel caso di concorso alla base imponibile Irap di interessi passivi e oneri assimilati al netto degli interessi attivi e proventi assimilati e/o di spese per il personale dipendente.

Erogazione –
 Per accelerare l’erogazione dei rimborsi, l’Agenzia delle Entrate sta richiedendo alle società beneficiarie di comunicare il proprio Iban per poter accreditare le somme direttamente sul conto corrente bancario dell’azienda. I destinatari riceveranno la richiesta delle coordinate via Posta elettronica certificata (Pec), all’indirizzo della società presente nel registro delle imprese.

Comunicazione – La comunicazione o l’aggiornamento dell’Iban può avvenire in due modi: direttamente online, sul sito dell’Agenzia, accedendo all’area autenticata, riservata agli utenti abilitati ai servizi telematici oppure presentando a un qualsiasi ufficio territoriale delle Entrate il modello di richiesta di accreditamento, disponibile presso lo stesso ufficio o scaricabile dal sito dell’Agenzia. Se non viene comunicato il codice Iban, si procede secondo l’iter tradizionale, che però comporta tempi più lunghi per riscuotere le somme spettanti. Con l’accredito diretto sul proprio conto corrente, invece il rimborso arriva in maniera più sollecita e in sicurezza, senza che ciò comporti alcun aggravio economico per il contribuente che deve riceverlo.

Convenienza – Fornire all’Agenzia l’Iban è il modo migliore per accelerare i tempi del rimborso: anziché impiegare alcuni mesi per arrivare a destinazione, arriva sul proprio conto in maniera veloce e sicura, senza alcun aggravio economico per il contribuente. Un’opportunità offerta a tutti i cittadini, non solo alle società. Basta, infatti, compilare il modello dedicato disponibile sul sito internet dell’Agenzia.